Perché usare gli additivi biogas Cima Breeding

Gli obiettivi raggiungibili con l’utilizzo di additivi biogas sono molteplici: la fase di start

La fase di avviamento di un impianto biogas normalmente coincide con l’inizio vero e proprio del caricamento di materia prima nel fermentatore.
Per raggiungere più velocemente il livello di fermentazioni previsto, l’aggiunta di additivi biogas specifici per l’avviamento consente di portare l’investimento a reddito in tempi più ristretti.
Tuttavia non va dimenticato che quel che abitualmente chiamiamo “start”, col passare del tempo e con la variabilità delle casistiche può ripresentarsi anche dopo l’inizio delle attività.
Il caricamento di matrici non idonee, un blocco temporaneo della produzione, la necessità di svuotare le cisterne per effettuare lavori di riparazione, operazioni di manutenzione straordinaria, sono tutte cause di ripartenza dell’impianto. Una sorta di “restart” dove si rende obbligatoria l’aggiunta di additivi biogas per velocizzare le operazioni di riavvio.
In questi casi, massimizzare il risultato significa recuperare più in fretta i soldi persi nei momenti di stallo.
Ogni giorno di ritardo al ritorno alla normalità è un peggioramento delle performance economiche dell’impianto, ed è normale considerare che l’investimento in additivi biogas in questi casi è a ritorno immediato.
C’è peraltro la tendenza a considerare la spesa in additivi biogas come un costo inutile, o come il solito guadagno facile per le aziende. Mai frase fu più infelice!
Aspettare che i processi fermentativi all’interno del digestore raggiungano da soli i livelli ottimali è un enorme spreco di risorse, che sommato al mancato introito derivante dall’energia non prodotta convince anche i più scettici che gli additivi biogas sono da considerare alla stregua di una materia prima: necessari.


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