La guerra dei prezzi e gli integratori zootecnici per bovini

La speculazione in corso su molte materie prime spinge in su i prezzi degli integratori zootecnici per bovini

C’è un antipatica correlazione tra il miglioramento dei mercati agricoli e zootecnici e gli aumenti di costo di alcune materie prime, utilizzate soprattutto nella fabbricazione di integratori zootecnici per bovini.
In particolare, alcune vitamine fra le più utilizzate nell’industria alimentare hanno visto aumentare le quotazioni fino a otto volte in pochi mesi. Le cause? Alcune reali, quali la chiusura di alcuni stabilimenti di produzione cinesi a causa del mancato rispetto di nuovi parametri ecologici imposti dal governo.
Altre, meramente speculative, come spesso accade nei momenti di mutata offerta e di aumento della richiesta.
Le aziende più attente fanno, come Cima, un’immediata revisione, ottimizzando le ricette degli integratori zootecnici per bovini adeguando il bilanciamento delle formule con l’obiettivo di mantenere inalterato, per quanto possibile, il rapporto qualità/prezzo.
Laddove l’operazione non sia praticabile, il ritocco dei prezzi degli integratori zootecnici per bovini diventa purtroppo inevitabile.
Ma in tutto questo c’è una buona notizia. Le aziende che intendono mantenere saldo il rispetto del cliente non hanno timore nel verificare e rivedere le formule, collaborando con gli allevatori e informandoli puntualmente sull’evolvere della situazione.
Gli integratori zootecnici per bovini sono una filiera importantissima sia per l’allevatore che per le aziende fornitrici, e la trasparenza sulla qualità del prodotto fornito va oltre le ragioni della semplice speculazione sul prezzo.


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